La normativa che regola l’installazione degli ascensori per disabili
Gli ascensori per disabili, sono ormai indispensabili e di fatto obbligatori, in tutte quelle strutture, sia pubbliche che private, dove è necessario raggiungere postazioni, uffici o ambienti, situati in piani differenti dal piano terra.
L’abbattimento delle barriere architettoniche per i disabili, prevede senza ombra di dubbio, anche la possibilità di poter usufruire di appositi ascensori, dotati di particolari caratteristiche, che ne favoriscono non solo la facilità di accesso, ma anche un semplice e sicuro utilizzo.
Non è purtroppo raro imbattersi in situazioni, dove persone con disabilità motoria, costretti quindi all’utilizzo della sedia a rotelle, o soggetti con disabilità differenti, magari anche visive, abbiano difficoltà a raggiungere piani rialzati; è una triste realtà infatti che, ancora oggi in molti edifici, anche ad utilizzo pubblico, sia molto difficile trovare le condizioni ottimali, con ascensori che favoriscono la mobilità di un disabile, in totale autonomia.
La normativa
Nel massimo rispetto di chi purtroppo, è costretto a muoversi sulla sedia a rotelle o con un bastone per non vedenti, e comunque, per adempiere a quanto previsto dalle disposizioni in tema di abbattimento di barriere architettoniche, è stata varata un’apposita normativa anche in tema di ascensori, adatti ai diversi livelli di disabilità.
La normativa regola e definisce i requisiti minimi, le misure ed altre particolarità che permettono l’utilizzo dell’ascensore, in maniera semplice e soprattutto in piena sicurezza.
La normativa a cui si fa riferimento, specificatamente per quanto attiene le misure da osservare per l’installazione di ascensori per disabili, è precisamente il decreto n. 236 del 14/06/1989 del Ministero dei Lavori Pubblici, per quanto riguarda la Regione Lombardia, mentre per il resto della penisola vale il contenuto del D.P.R. 503 del 24 luglio 1996.
Inoltre la normativa prevede il massimo rispetto, di una precisa differenziazione nelle misure e parametri da rispettare, per l’installazione di ascensori per disabili, previsti in ambienti pubblici, o negli stabili privati.
L’installazione dell’ascensore per disabili – i dettagli tecnici
Le misure
Entrando nel dettaglio, le misure precise previste dalla normativa, come anticipato, si differenziano per destinazione d’uso dell’edificio.
Per immobili ad uso privato, quindi residenziali e di nuova costruzione, le misure della cabina dovranno prevedere una larghezza di 0,95 mt. e una profondità di 1,30 mt.
La porta di accesso dell’ascensore dovrà avere uno spazio luce effettivo di minimo 0,80 mt., posizionata sul lato corto; inoltre, l’ascensore, dovrà prevedere una piattaforma antistante l’ingresso, le cui misure minime dovranno essere di 1,50 mt per 1,50 mt.
Negli edifici di carattere pubblico, non residenziale, sempre di nuova costruzione, le misure minime della cabina saranno 1,10 mt di larghezza e 1,40 mt di profondità.
Lo spazio luce dovrà rispettare sempre la dimensione minima di 0,80 mt, così come, la piattaforma esterna sarà sempre di 1,50 mt per 1,50 mt.
Per gli immobili di vecchia costruzione, e quindi di concezione inadeguata al completo rispetto delle attuali normative, nei quali si presenta la necessità di installare un ascensore per disabili, sono regolati da differenti parametri.
Gli ascensori che verranno installati in questo tipo di edifici, prevedono misure che non devono essere inferiori a determinati standard: per la cabina a 0,80 mt di larghezza x 1,20 mt di profondità, mentre per la pedana esterna, il minimo consentito è di 1,40 mt x 1,40 mt.
Caratteristiche specifiche obbligatorie
Al di là delle misure per la cabina e per la piattaforma che deve essere sempre prevista in uscita, ci sono altre caratteristiche obbligatorie, dalle quali non ci si può esimere, laddove ci sia la necessità di installare ascensori per disabili.
La porta di accesso all’ascensore per disabili deve avere ante scorrevoli, anche laddove siano pre esistenti accessi al piano incernierati. Le porte devono essere dotati di tempi minimi di apertura e chiusura, calcolati rispettivamente in 8 e 4 secondi.
L’impianto deve garantire l’autolivellamento al piano, nel momento in cui la cabina si ferma per consentire l’ingresso o l’uscita dall’ascensore. E’ prevista una misura di tolleranza massima compresa tra 0 e 2 cm.
Lo stazionamento ai piani deve obbligatoriamente essere previsto a porte chiuse.
Le porte dell’ascensore devono essere dotate di cellule fotoelettriche, in grado di arrestare il meccanismo di apertura e chiusura, in presenza di ostacoli.
Un segnale sonoro, interno all’ascensore, si dovrà automaticamente attivare per avvertire dell’arrivo al piano.
La cabina deve poter permettere il movimento della carrozzella e dell’eventuale accompagnatore e deve essere dotata di dispositivi di allarme facilmente accessibili.
Per dispositivi di allarme si intende un campanello e un citofono, posti a una altezza massima di 1,00 mt / 1,30 mt da terra.
Inoltre è necessaria una luce di emergenza che abbia un’autonomia minima di tre ore e una spia luminosa, che indichi che la chiamata di emergenza si è attivata.
Il segnale acustico di allarme, deve attivarsi nell’immediato verso l’esterno, in caso di blocco della cabina.
La pulsantiera all’interno dell’ascensore, dovrà essere collocata vicino alla porta di ingresso, rispettando la distanza minima di 35 cm dalla stessa.
Il blocco pulsanti, avrà un’altezza massima da terra compresa tra 1,00 mt e 1,40 mt; la misura attualmente più utilizzata è quella di 1,30 mt dal piano ascensore.
Elemento indispensabile per i non vedenti, è che la tastiera abbia tutti i numeri in rilievo, in linguaggio Braille. L’avviso di arrivo al piano deve essere vocale, con la precisa indicazione del livello che si è raggiunto.
Tutti questi elementi, garantiscono al disabile, sia esso in carrozzella o non vedente, anche se non accompagnato, il massimo della sicurezza e soprattutto la possibilità di muoversi in totale autonomia.
Agevolazioni fiscali per chi installa l’ascensore per disabili
L’abbattimento delle barriere architettoniche, quindi di conseguenza anche l’installazione degli ascensori per disabili, prevede delle agevolazioni fiscali.
Si tratta di una abbattimento del parametro IVA, che si riduce al 4%, mentre ai fini Irpef, è prevista una detrazione pari al 50%.
Per entrare meglio nello specifico, l’art. 13 bis del Dpr n. 917 del 22 dicembre del 1985, prevede la detrazione dall’imposta lorda, di un importo che corrisponde al 19% del totale della spesa sostenuta.
Inoltre l’art. 16 bis, facente parte dello stesso decreto, permette la detrazione fino al 50% del totale della spesa, fino al raggiungimento dell’importo massimo di 96mila euro per ogni singola abitazione e/o edificio, dove è stato installato l’ascensore per disabili.
Il soggetto che beneficerà dello scarico fiscale, non deve obbligatoriamente risiedere nell’immobile dove verrà installato l’ascensore per disabili.
Può beneficiare della detrazione Irpef pari al 50%, chi è residente in Italia, e vuole effettuare l’installazione di un ascensore per disabili in immobile in affitto o di proprietà, indipendentemente dallo stato di salute nel quale si trova.
Beneficia invece, della detrazione Irpef pari al 19%, il soggetto in situazione di disabilità sensoriale, psichica o fisica, che di fatto si trova in semi emarginazione, dovuta a una comprovata difficoltà di integrazione, sia essa lavorativa o di carattere sociale.
Come accedere alle agevolazioni fiscali
Prima di tutto è necessario sottolineare che, accede alle agevolazioni fiscali anche chi ha a carico il disabile, quindi non necessariamente solo il disabile.
La procedura per l’ottenimento delle agevolazioni fiscali, e nel particolare la detrazione Irpef pari al 19%, prevede, come per le spese mediche, la capillare raccolta di tutta la documentazione fiscale, relativa all’acquisto e installazione dell’ascensore.
Le spese, verranno allegate alla dichiarazione dei redditi, portando l’importo previsto in detrazione. Resta inteso che la detrazione verrà applicata ai redditi dell’anno, durante il quale, è stata effettuata l’installazione dell’ascensore per disabili.
Anche se può apparire complesso e addirittura a volte inarrivabile, l’analisi e la successiva applicazione delle procedure, per ottenere il corretto abbattimento delle barriere architettoniche, è parte di un’importante prospettiva di vita, migliorata non solo nei meri aspetti pratici, ma anche nei più profondi risvolti psicologici degli individui, laddove questi ultimi, siano loro malgrado, portatori di disabilità.
L’approfondimento della normativa in tema di installazione di ascensori per disabili, consente una più profonda presa di coscienza su quanto è possibile fare, quali sono i termini esatti per avviare le procedure di acquisto e successivo montaggio, e soprattutto i benefici che da questa operazione può portare sia a livello fiscale che umano.