Categorie protette: le regole per la selezione del personale

La selezione del personale è un processo determinante per ogni azienda, in quanto solo grazie a un personale qualificato e competente, un’attività è in grado di svolgere il suo lavoro nella maniera corretta. Nella valutazione de soggetto, bisogna infatti valutare attentamente le conoscenze, le capacità e le abilità dello stesso, in maniera tale che si avvicini nel maggior modo possibile all’indentikit del profilo ricercato per la posizione. In questo articolo vedremo nello specifico cosa prevede la normativa e cosa si intende per categorie protette, quali sono gli obblighi previsti per le aziende e come fare per iscriversi alle liste speciali.

Principi generali

In linea generale la selezione del personale deve essere obbligatoriamente fatta seguendo principi di trasparenza, idonei per assicurare il rispetto delle regole prestabilite dal regolamento stesso. Vanno ugualmente rispettate le normative di legge in materia di lavoro e dei contratti collettivi Nazionali applicabili, proprio come le normative riguardanti la sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro e le pari opportunità di accesso al lavoro.

La Legge 12 marzo 1999, n. 68 intitolata “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” è invece quella che regola l’inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro. Il suo obiettivo è quello di tutelare i soggetti portatori di disabilità e favorire l’integrazione professionale delle categorie protette.

Obblighi per le aziende

Sempre la legge 68/99 determina anche quali sono gli obblighi delle imprese, pubbliche o private, rispetto all’assunzione di personale appartenente alle categorie protette. Il numero di dipendenti da assumere, nello specifico, varia in proporzione alle dimensioni dell’azienda e al numero di lavoratori che ospita:

  • Aziende da 15 a 35 dipendenti: almeno 1 soggetto appartenente alle categorie protette
  • Aziende da 36 a 50 dipendenti: almeno 2 soggetti appartenenti alle categorie protette
  • Aziende oltre 50 dipendenti: almeno il 7% di soggetti appartenenti alle categorie protette

Non rientrano in questo calcolo calcolo i dirigenti, il personale con con contratto a tempo determinato, di apprendistato, o gli addetti al telelavoro. Le imprese che non rispettano gli obblighi previsti dalla legge sono perseguibili di sanzioni amministrative.

Avvio dell’assunzione

Avviare questo processo dipende dagli organi amministrativi dell’azienda, tra cui consiglio d’amministrazione, direttore o direttrice o un qualsiasi altro organo di gestione delle risorse umane.

Entro 60 giorni dal raggiungimento delle soglie definite per legge l’azienda può avviare una procedura di avviamento nominativa, ovvero può assumere la persona disabile che ritiene più idonea, una volta selezionata tra quelle iscritte negli elenchi. Nel processo delle selezione, è possibile anche avvalersi di alcuni software professionali, come per esempio questo di Ales Informatica. Consente di sfruttare notevoli vantaggi, tra cui la velocizzazione e semplificazione della selezione, la creazione di questionari utili per conoscere le competenze dei candidati e l’elaborazione dei risultati. Oppure può avviare una procedura numerica, attingere cioè dall’ordine di graduatoria della lista tenuta presso i centri per l’impiego.

Inserimento

Questo rappresenta l’ultimo passaggio del processo di selezione del personale, un passaggio consentito solo a chi è stato assunto. L’inserimento, consiste proprio nell’introduzione nel contesto lavorativo del nuovo impiegato e il più delle volte avviene tramite l’affiancamenti di un altro dipendente. Questo processo è un momento delicato, in quanto rappresenta sia per l’azienda sia per l’impiegato un passaggio chiave. L’azienda dovrà quindi provvedere a fornire al candidato tutte le competenze e le conoscenze necessarie per poter svolgere al meglio la nuova professione, tramite un percorso formativo appositamente strutturato.

Esistono convenzioni stipulate tra centri per l’impiego e i datori di lavoro a tutela dell’inserimento della nuova figura in azienda, alla luce delle eventuali difficoltà su cui le categorie protette possono imbattersi. Nello specifico: la definizione di tirocini finalizzati all’assunzione, per un periodo fino a un massimo di 12 mesi; tutoraggio, sostegno e consulenza da parte di centri di orientamento professionale.

Requisiti delle categorie protette

L’articolo 1 della legge sopra citata è quello che definisce requisiti dei lavoratori inclusi nelle categorie protette. Eccoli elencati:

  • Individui in età lavorativa con invalidità fisica o psichica o portatori di handicap intellettivo con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%.
  • Invalidi del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%.
  • Invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio.
  • Non vedenti, colpiti da cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi.
  • Sordomuti, colpiti da sordità dalla nascita o prima dell’apprendimento della lingua parlata.
  • Vittime di terrorismo e criminalità organizzata.

In caso di presenza delle invalidità elencate è obbligatorio presentare una certificazione sottoscritta dalle commissioni delle ASL, mentre nel caso di invalidità dovuta a un incidente sul lavoro, sarà necessaria una certificazione dell’INAIL.

Iscrizione al centro per l’impiego

Una volta in possesso delle certificazioni necessarie ad attestare l’invalidità è necessario presentarsi al Centro per l’impiego più vicino alla propria residenza e iscriversi alle categorie protette compilando l’apposito modulo. Con il modulo si dovrà dimostrare:

  • un’età anagrafica di almeno 15 anni
  • non essere vicini all’età pensionabile
  • non essere occupati
  • essere disabili o invalidi