Le donne disabili: una doppia discriminazione
Il Consiglio d’Europa ha appena realizzato uno studio con particolare attenzione alla situazione delle donne disabili.
Il Consiglio d’Europa ha appena realizzato uno studio con particolare attenzione alla situazione delle donne disabili, soggetto fino ad oggi poco studiato nonostante il loro sovente accumulo di una doppia discriminazione legata al loro sesso e al loro handicap. La persistenza dei pregiudizi secondo i quali «è più importante che un uomo disabile sia rieducato per raggiungere la sua autonomia e trovare lavoro» priva di frequente le donne di un accesso equo all’educazione e alla formazione professionale.
Le donne disabili, tenute in istituti specializzati più spesso e per maggior tempo rispetto agli uomini, sono a volte confinate nelle loro case, per il fatto che le loro famiglie temono soprattutto per la loro “integrità sessuale”, nonostante molti studi mostrino, al contrario, che il rischio di subire degli abusi sessuali è più elevato a domicilio che altrove.
Le politiche sociali di alcuni paesi privilegiano misure più attive per gli uomini disabili, soprattutto in materia di allocazioni e d’inserimento professionale. Le donne sembrano essere anche meno frequentemente associate alle decisioni che le riguardano – formazione, trattamenti, rieducazione – rispetto agli uomini. Lo stesso accade in materia di vita familiare e di maternità, dove le loro decisioni non sono sempre prese in considerazione.
Lo studio affronta, per la prima volta, la sessualità delle donne disabili, ancora troppo spesso considerate come «asessuate» in molti ambienti. Subendo una vera e propria negazione della loro sessualità, allor che molte di loro sono vittime di stupri, si ritrovano a scontrarsi sia contro i pregiudizi del personale della sanità, che contro un «modello fisico» che non corrisponde all’immagine della donna veicolata per esempio dai media e dalla pubblicità. Lo studio auspica che queste donne possano beneficiare di una vera educazione sessuale, imparando allo stesso tempo a stabilire delle relazioni con terzi ed a evitare qualsiasi abuso. Infine, il testo reclama delle misure energiche per lottare contro le violenze subite da donne disabili, così come la realizzazione di studi specifici su questi fenomeni, indispensabili per meglio circoscriverli e combatterli.