Vacanze al mare per tutti! Sembrerebbe un’ovvietà in un Paese come l’Italia, ricco di spiagge e di coste di rara bellezza. Il problema però è sempre lo stesso, e si chiama accessibilità. Gli stabilimenti balneari, siano essi pubblici o privati, dovrebbero essere a norma per consentire l’accesso ai bagnanti disabili; la legge del 5 febbraio 1992, all’articolo 23, recita: “chiunque (…) discrimina persone handicappate è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire un milione a lire dieci milioni e con la chiusura dell’esercizio da uno a sei mesi” (e speriamo abbiano adeguato le multe nel frattempo).
Quali sono i requisiti che una spiaggia deve avere per essere accessibile?
• Il parcheggio deve essere vicino allo stabilimento
• Lo stabilimento deve essere collegato da un percorso pedonale adeguato
• Adeguato accesso alla reception e al bar
• Servizi igienici, doccia inclusa, e cabine/spogliatoi accessibili
• Attrezzatura – ombrelloni, sdraio, ecc. – anche per disabili
• Il bagnasciuga deve essere collegato all’area attrezzata dello stabilimento tramite passerelle adeguate e riconoscibili
Affinché la spiaggia possa essere considerata accessibile, devono essere rispettati tutti i requisiti elencati sopra. Per l’accessibilità ottimaleinvece vanno aggiunti:
• un parcheggio riservato per disabili
• accesso a tutti i servizi presenti nello stabilimento
• possibilità di scelta su dove posizionarsi nella spiaggia (il personale provvede poi a rendere la postazione preferita accessibile)
• ausili per entrata/uscita dall’acqua
• sistemi di guida e orientamento per persone ipovedenti o cieche
• area di gioco attrezzata per bimbi disabili
Non sono tante le spiagge italiane a raggiungere una simile eccellenza nei requisiti. Il nostro consiglio è quello di organizzare le vacanze raccogliendo le informazioni sulle strutture e le recensioni di chi vi ha già soggiornato, e poi decidere. Su internet si trovano già elenchi di spiagge accessibili, a cura ad esempio di Turismo senza Barriere.